Teorema di Heine-Cantor

In matematica, il teorema di Heine - Cantor è un teorema di analisi matematica riguardante l'uniforme continuità di funzioni definite fra spazi metrici. Prende il nome da Eduard Heine e Georg Cantor.

In generale ogni funzione uniformemente continua è anche continua. Il teorema di Heine-Cantor permette di invertire tale implicazione, nell'ipotesi che il dominio sia uno spazio metrico compatto.

Il teorema

Siano ( M , d ) {\displaystyle (M,d)} e ( N , ρ ) {\displaystyle (N,\rho )} spazi metrici, e f : M N {\displaystyle f:M\to N} una funzione continua su M {\displaystyle M} . Se M {\displaystyle M} è compatto allora f {\displaystyle f} è uniformemente continua.[1]

In particolare, tutte le funzioni reali di variabile reale continue definite su un intervallo chiuso e limitato sono uniformemente continue.

Dimostrazione

Assumiamo, per assurdo, che non valga la tesi; la negazione di

ε > 0 , δ = δ ( ε ) > 0 : x , y M , d ( x , y ) < δ ρ ( f ( x ) , f ( y ) ) < ε {\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists \delta =\delta (\varepsilon )>0:\forall x,y\in M,d(x,y)<\delta \Rightarrow \rho (f(x),f(y))<\varepsilon }

equivale a

ε ¯ > 0 : δ > 0 , x = x δ , y = y δ M : d ( x δ , y δ ) < δ , ρ ( f ( x δ ) , f ( y δ ) ) ε ¯ {\displaystyle \exists {\bar {\varepsilon }}>0:\forall \delta >0,\exists x=x_{\delta },y=y_{\delta }\in M:d(x_{\delta },y_{\delta })<\delta ,\rho (f(x_{\delta }),f(y_{\delta }))\geq {\bar {\varepsilon }}} .

Supponiamo dunque che esista ε ¯ > 0 {\displaystyle {\bar {\varepsilon }}>0} tale che per ogni δ > 0 {\displaystyle \delta >0} esistano punti x δ , y δ {\displaystyle x_{\delta },y_{\delta }} tali che

d ( x δ , y δ ) < δ {\displaystyle d(x_{\delta },y_{\delta })<\delta } e ρ ( f ( x δ ) , f ( y δ ) ) ε ¯ {\displaystyle \rho (f(x_{\delta }),f(y_{\delta }))\geq {\bar {\varepsilon }}}

Diamo a δ {\displaystyle \delta } i valori 1 , 1 2 , 1 3 , 1 n , {\displaystyle 1,{1 \over 2},{1 \over 3}\cdots ,{1 \over n},\cdots } e denotiamo con x n {\displaystyle x_{n}} e y n {\displaystyle y_{n}} i corrispondenti punti x δ , y δ {\displaystyle x_{\delta },y_{\delta }} .

In questo modo si definiscono due successioni di punti { x n } n N {\displaystyle \{x_{n}\}_{n\in \mathbb {N} }} e { y n } n N {\displaystyle \{y_{n}\}_{n\in \mathbb {N} }} .

Poiché M {\displaystyle M} è compatto da { x n } n N {\displaystyle \{x_{n}\}_{n\in \mathbb {N} }} si può estrarre una sotto-successione convergente ad un punto z M {\displaystyle z\in M} ; sia essa { x n j } {\displaystyle \{x_{n_{j}}\}} .

Poiché d ( x n j , y n j ) < 1 n j 0 {\displaystyle d(x_{n_{j}},y_{n_{j}})<{1 \over n_{j}}\to 0} per j + {\displaystyle j\to +\infty } , si ha

d ( y n j , z ) d ( x n j , y n j ) + d ( x n j , z ) 0 {\displaystyle d(y_{n_{j}},z)\leq d(x_{n_{j}},y_{n_{j}})+d(x_{n_{j}},z)\to 0\quad } per j + {\displaystyle j\to +\infty } . quindi anche { y n j } {\displaystyle \{y_{n_{j}}\}} converge a z {\displaystyle z}

Poiché per ogni j {\displaystyle j} si ha

ρ ( f ( x n j ) , f ( y n j ) ) ρ ( f ( x n j ) , f ( z ) ) + ρ ( f ( y n j ) , f ( z ) ) {\displaystyle \rho (f(x_{n_{j}}),f(y_{n_{j}}))\leq \rho (f(x_{n_{j}}),f(z))+\rho (f(y_{n_{j}}),f(z))}

e il secondo membro tende a zero per la continuità della funzione, segue

lim j ρ ( f ( x n j ) , f ( y n j ) ) = 0 {\displaystyle \lim _{j\to \infty }\rho (f(x_{n_{j}}),f(y_{n_{j}}))=0}

incompatibile con l'ipotesi d'assurdo ρ ( f ( x δ ) , f ( y δ ) ) ε ¯ {\displaystyle \rho (f(x_{\delta }),f(y_{\delta }))\geq {\bar {\varepsilon }}}

Condizione sufficiente

La compattezza è una condizione sufficiente ma non necessaria per avere continuità uniforme. Esistono infatti funzioni uniformemente continue definite in spazi metrici non compatti. Banalmente la funzione f ( x ) = x {\displaystyle f(x)=x} è uniformemente continua in ogni spazio metrico, come pure le funzioni costanti.[1]

Note

  1. ^ a b P. M. Soardi, p. 187.

Bibliografia

  • Paolo Maurizio Soardi, Analisi Matematica, CittàStudi, 2007, ISBN 978-88-251-7319-2.
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