Funzione iniettiva

Un esempio di funzione iniettiva: non esiste alcun elemento di Y che sia puntato da più di un elemento di X
Un esempio di funzione non iniettiva: gli elementi 3 e 4 vengono mandati entrambi nell'elemento C

In matematica, una funzione iniettiva (detta anche funzione ingettiva oppure iniezione) è una funzione che associa, a elementi distinti del dominio, elementi distinti del codominio.

In altre parole: una funzione da un insieme X {\displaystyle X} a un insieme Y {\displaystyle Y} è iniettiva se ogni elemento di Y {\displaystyle Y} non può essere ottenuto in più modi diversi partendo dagli elementi di X {\displaystyle X} .

Definizione

Una funzione f : X Y {\displaystyle f\colon X\to Y} si dice iniettiva se due elementi distinti del dominio hanno immagini distinte, ossia a 1 a 2 {\displaystyle a_{1}\neq a_{2}} implica f ( a 1 ) f ( a 2 ) {\displaystyle f(a_{1})\neq f(a_{2})} ; equivalentemente, se due elementi del dominio hanno la stessa immagine allora coincidono necessariamente, ossia f ( a 1 ) = f ( a 2 ) {\displaystyle f(a_{1})=f(a_{2})} implica a 1 = a 2 {\displaystyle a_{1}=a_{2}} .

Simbolicamente:[1][2]

x , y X , f ( x ) = f ( y ) x = y {\displaystyle \forall x,y\in X,\;\;f(x)=f(y)\Rightarrow x=y}

oppure, nella forma contronominale:[3]

x , y X , x y f ( x ) f ( y ) . {\displaystyle \forall x,y\in X,\;\;x\neq y\Rightarrow f(x)\neq f(y).}

Proprietà

Grafico

Questo è il grafico di una funzione reale di variabile reale non iniettiva; c'è quindi una retta parallela all'asse x che lo interseca in più di un punto

Se f : X Y {\displaystyle f\colon X\to Y} è una funzione iniettiva, allora ogni elemento dell'immagine Im ( f ) = f ( X ) = { f ( a ) a X } {\displaystyle {\text{Im}}(f)=f(X)=\{f(a)\mid a\in X\}} è immagine di esattamente un elemento del dominio, e la proiezione del grafico Γ ( f ) = { ( a , b ) X × Y f ( a ) = b } {\displaystyle \Gamma (f)=\{(a,b)\in X\times Y\mid f(a)=b\}} sulla seconda coordinata è una funzione iniettiva.

In particolare, se f {\displaystyle f} è una funzione reale di una variabile reale iniettiva, qualunque retta parallela all'asse delle x {\displaystyle x} intersecherà il grafico della funzione in al massimo un punto. Se inoltre la funzione iniettiva è definita e continua su un intervallo, allora è strettamente monotòna (strettamente crescente o strettamente decrescente).[4]

Viceversa, se f {\displaystyle f} è una funzione reale di variabile reale non iniettiva, allora esistono due elementi del dominio che hanno la stessa immagine, f ( a 1 ) = f ( a 2 ) = b {\displaystyle f(a_{1})=f(a_{2})=b} . Dunque la retta y = b {\displaystyle y=b} interseca il grafico Γ ( f ) {\displaystyle \Gamma (f)} in almeno due punti: ( a 1 , b ) {\displaystyle (a_{1},b)} e ( a 2 , b ) {\displaystyle (a_{2},b)} .

Omomorfismi

Un omomorfismo di gruppi è iniettivo (monomorfismo) se e solo se il suo nucleo è costituito dal solo elemento neutro.[5][6]

In particolare, un'applicazione lineare tra spazi vettoriali è iniettiva se e solo se il suo nucleo è composto solo dal vettore nullo.[7] Equivalentemente in spazi di dimensione finita, un'applicazione lineare è iniettiva se e solo se la dimensione dell'immagine è uguale alla dimensione del dominio: non esistono quindi applicazioni lineari iniettive da uno spazio ad un altro di dimensione minore.

Invertibilità

La funzione esponenziale, definita da R {\displaystyle \mathbb {R} } alla sola immagine exp ( R ) = ] 0 , [ {\displaystyle \exp(\mathbb {R} )=]0,\infty [} è invertibile, con inversa la funzione logaritmo log ( x ) {\displaystyle \log(x)} La funzione logaritmo log ( x ) {\displaystyle \log(x)} è l'inversa della funzione esponenziale exp ( x ) = e x {\displaystyle \exp(x)=e^{x}} , se quest'ultima è definita quando il codominio di quest'ultima è ristretto all'intervallo ( 0 , + ) {\displaystyle (0,+\infty )}

L'iniettività è una condizione necessaria ma non sufficiente per l'invertibilità.

Una funzione iniettiva f : X Y {\displaystyle f\colon X\to Y} non è in generale invertibile, perché dovrebbe essere anche suriettiva. Restringendo però il codominio all'immagine si ottiene una diversa funzione f ~ : X f ( X ) {\displaystyle {\tilde {f}}\colon X\to f(X)} , invertibile.

Una funzione invertibile f {\displaystyle f} è iniettiva, ed anche la sua inversa f 1 {\displaystyle f^{-1}} , essendo invertibile, è iniettiva.

Composizione

La composizione di due (o più) funzioni iniettive è iniettiva:

a 1 a 2 f ( a 1 ) f ( a 2 ) g ( f ( a 1 ) ) g ( f ( a 2 ) ) {\displaystyle a_{1}\neq a_{2}\Rightarrow f(a_{1})\neq f(a_{2})\Rightarrow g(f(a_{1}))\neq g(f(a_{2}))}

Se la funzione composta g f {\displaystyle g\circ f} è iniettiva, allora f {\displaystyle f} è iniettiva, ma non è detto che g {\displaystyle g} lo sia. Ad esempio, la funzione iniettiva g f : R R : x ( e x ) 2 {\displaystyle g\circ f\colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} \colon x\to ({e^{x}})^{2}} è composizione di una funzione iniettiva f : R R : x e x {\displaystyle f\colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} \colon x\to e^{x}} e di una funzione non iniettiva g : R R : x x 2 {\displaystyle g\colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} \colon x\to x^{2}} .

Se esistono due funzioni distinte g , h : C A {\displaystyle g,h\colon C\to A} tali che f g = f h {\displaystyle f\circ g=f\circ h} , allora f {\displaystyle f} non è iniettiva: infatti esiste un c C {\displaystyle c\in C} con g ( c ) h ( c ) {\displaystyle g(c)\neq h(c)} , ma f ( g ( c ) ) = f ( h ( c ) ) {\displaystyle f(g(c))=f(h(c))} .

Cardinalità

Una funzione il cui dominio abbia cardinalità superiore al codominio non può essere iniettiva. Dunque una funzione iniettiva tra due insiemi ha un codominio di cardinalità maggiore o uguale al dominio.

Questa proprietà è vera, oltre che per insiemi di cardinalità finita anche per insiemi di cardinalità infinita: per esempio, non esistono funzioni iniettive da un insieme con la cardinalità del continuo a un insieme numerabile.

Numero di funzioni iniettive

Il numero di funzioni iniettive da un insieme finito A {\displaystyle A} con n {\displaystyle n} elementi ad un insieme finito B {\displaystyle B} con m {\displaystyle m} elementi è pari al numero di disposizioni semplici di m {\displaystyle m} elementi, presi n {\displaystyle n} a n {\displaystyle n} :

m ! ( m n ) ! {\displaystyle {\frac {m!}{(m-n)!}}} .

Altre proprietà

  • Se f : A B {\displaystyle f:A\rightarrow B} è iniettiva, e X {\displaystyle X} e Y {\displaystyle Y} sono sottinsiemi di A, allora f ( X Y ) = f ( X ) f ( Y ) {\displaystyle f(X\cap Y)=f(X)\cap f(Y)} .
  • Ogni funzione f : A B {\displaystyle f\colon A\rightarrow B} può essere scomposta come composizione f = h g {\displaystyle f=h\circ g} di una funzione suriettiva g : A f ( A ) {\displaystyle g\colon A\to f(A)} e di una funzione iniettiva h : f ( A ) B {\displaystyle h\colon f(A)\to B} , definendo g ( a ) = f ( a ) {\displaystyle g(a)=f(a)} e h ( b ) = b {\displaystyle h(b)=b} .

Ulteriori caratterizzazioni dell'iniettività

Quelle che seguono sono formulazioni equivalenti alla definizione dell'iniettività di una funzione f : A B {\displaystyle f:A\rightarrow B} e, pertanto, sono interpretabili come ulteriori caratterizzazioni della stessa proprietà.

  • Esistenza di un'inversa sinistra: esiste una funzione g : B A {\displaystyle g:B\rightarrow A} tale che g f = i d A . {\displaystyle g\circ f=\mathrm {id} _{A}.}
  • Cancellabilità a sinistra per composizione: per ogni insieme T {\displaystyle T} e per ogni funzione g : T A , {\displaystyle g:T\rightarrow A,} e h : T A , {\displaystyle h:T\rightarrow A,} tali che f g = f h , {\displaystyle f\circ g=f\circ h,} si ha g = h . {\displaystyle g=h.}
  • Identità della controimmagine dell'immagine di qualunque sottoinsieme del dominio: per ogni S A , {\displaystyle S\subseteq A,} si ha f 1 ( f ( S ) ) = S . {\displaystyle f^{-1}(f(S))=S.}

Esempi

  • Su ogni insieme X {\displaystyle X} la funzione identità i d X : X X : x x {\displaystyle id_{X}\colon X\to X\colon x\mapsto x} è iniettiva (e suriettiva).
  • L'inclusione ı : Y X {\displaystyle \imath \colon Y\hookrightarrow X} di un sottoinsieme Y X {\displaystyle Y\subset X} in X {\displaystyle X} , essendo restrizione dell'identità i d X {\displaystyle id_{X}} , è iniettiva.
  • Una funzione definita su un insieme con un solo elemento, f : { x } Y {\displaystyle f\colon \{x\}\to Y} , è iniettiva.
  • Una funzione definita sull'insieme vuoto, f : Y {\displaystyle f\colon \emptyset \to Y} , è iniettiva.
  • Una funzione costante, f y : X Y : x y {\displaystyle f_{y}\colon X\to Y\colon x\mapsto y} , definita su un dominio con almeno due elementi, non è iniettiva.
  • Per a , b R {\displaystyle a,b\in \mathbb {R} } e a 0 {\displaystyle a\neq 0} , la funzione f : R R : x a x + b {\displaystyle f\colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} \colon x\mapsto ax+b} è iniettiva (e suriettiva).
  • La funzione esponenziale exp : C C {\displaystyle \exp \colon \mathbb {C} \to \mathbb {C} } non è iniettiva.
  • La funzione esponenziale exp : R R {\displaystyle \exp \colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} } è iniettiva.
  • La funzione logaritmo, log : R 0 + R {\displaystyle \log \colon \mathbb {R} _{0}^{+}\to \mathbb {R} } , è iniettiva.
  • Una funzione reale derivabile, f D 1 ( R ) {\displaystyle f\in D^{1}(\mathbb {R} )} , la cui derivata sia sempre strettamente positiva, o sempre strettamente negativa, è iniettiva.
  • Una funzione reale derivabile, f D 1 ( R ) {\displaystyle f\in D^{1}(\mathbb {R} )} , la cui derivata cambi segno, non è iniettiva.
  • La funzione quadrato f : N N : x x 2 {\displaystyle f\colon \mathbb {N} \to \mathbb {N} \colon x\mapsto x^{2}} è iniettiva.
  • La funzione quadrato f : R R : x x 2 {\displaystyle f\colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} \colon x\mapsto x^{2}} non è iniettiva.
  • La funzione cubo f : R R : x x 3 {\displaystyle f\colon \mathbb {R} \to \mathbb {R} \colon x\mapsto x^{3}} è iniettiva.
  • La funzione cubo f : F 7 F 7 : x x 3 {\displaystyle f\colon \mathbb {F} _{7}\to \mathbb {F} _{7}\colon x\mapsto x^{3}} non è iniettiva.
  • Una funzione periodica (come seno e coseno) non è iniettiva.

Note

  1. ^ Herstein, I. N., Pag. 13.
  2. ^ Hungerford, T. W., Pag. 4.
  3. ^ Soardi, P.M., Pag.31.
  4. ^ Vladimir A. Zorich, Mathematical Analysis I, traduzione di Roger Cooke, Springer Science & Business Media, 2004, p. 165, ISBN 978-3-540-40386-9.
  5. ^ Herstein, I. N., Pag. 61.
  6. ^ Hungerford, T. W., Pag. 31.
  7. ^ Lang, Serge, Pag. 94.

Bibliografia

  • I. N. Herstein, Algebra, Roma, Editori Riuniti, 1995, ISBN 88-359-3634-9.
  • Thomas W. Hungerford, Algebra, New York, Springer-Verlag, 1974, ISBN 0-387-90518-9.
  • Serge Lang, Algebra lineare, Torino, Bollati Boringhieri, 1992, ISBN 88-339-5035-2.
  • Paolo Maurizio Soardi, Analisi Matematica, CittàStudi, 2007, ISBN 978-88-251-7319-2.

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