Tribunali del popolo romeno

I due Tribunali del popolo romeno (in romeno: Tribunalele Poporului), il Tribunale del popolo di Bucarest e il Tribunale del popolo della Transilvania settentrionale (che risiedeva a Cluj) furono istituiti dal governo della Romania del secondo dopoguerra, supervisionato dalla Commissione alleata di controllo per processare alcuni sospetti criminali di guerra, in linea con l'articolo 14 dell'accordo di armistizio con la Romania che affermava: "Il governo e l'alto comando rumeni si impegnano a collaborare con l'alto comando alleato (sovietico) nell'arresto e nel processo delle persone accusate di crimini di guerra".[1][2]

Il processo

Circa 2.700 casi furono esaminati dalla commissione, riscontrando che in circa la metà dei casi vi erano prove sufficienti per avviare un'azione penale. 668 imputati furono giudicati colpevoli di crimini di guerra, di crimini contro la pace e di crimini contro l'umanità.[3]

Il Tribunale di Bucarest condannò un totale di 187 persone. Al processo principale, nel maggio 1946, contro i capi dell'ex governo fascista di Ion Antonescu, davanti al Tribunale si presentarono ventiquattro imputati. La corte emise 13 condanne a morte, di cui sei in contumacia e mai eseguite. Delle restanti sette condanne a morte, 3 furono commutate in ergastolo. Ion Antonescu, Mihai Antonescu, Constantin Vasiliu e Gheorghe Alexianu furono giustiziati il 1 giugno 1946 nella prigione di Jilava. Gli altri imputati furono condannati all'ergastolo o a lunghe pene detentive.[3][4]

Il tribunale di Cluj e i suoi successori condannarono 481 persone: 370 ungheresi, 83 tedeschi, 26 rumeni e 2 ebrei. Il tribunale di Cluj emise un totale di 100 condanne a morte (nessuna eseguita), 163 condanne all'ergastolo e una serie di altre condanne minori.[3][4]

Un'alta percentuale dei condannati a morte (incluso lo scrittore ungherese Albert Wass) fu processata in contumacia e mai assicurata alla giustizia, ad altri condannati a morte la pena fu commutata in ergastolo. I condannati per crimini di guerra, che avevano dimostrato buona condotta in carcere, potevano essere rilasciati immediatamente in base a un decreto emesso nel 1950, altri criminali di guerra condannati furono rilasciati in base alle disposizioni di questo decreto. Il resto fu rilasciato tra il 1962 e il 1964 quando vennero concesse una serie di amnistie.[4][5]

Note

  1. ^ References RICHR: Ch.12 - Trials of the war criminals, page 5
  2. ^ The Armistice Agreement with Rumania, su yale.edu (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2016). in Avalon Project at Yale Law School
  3. ^ a b c References RICHR: Ch.12 - Trials of the war criminals, page 1
  4. ^ a b c References RICHR: Ch.12 - Trials of the war criminals, page 2
  5. ^ References RICHR: Ch.12 - Trials of the war criminals, page 3

Bibliografia

  • Report of the International Commission on the Holocaust in Romania, su www1.yadvashem.org (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2009). (RICHR) submitted to President Ion Iliescu in Bucharest on November 11, 2004, and accepted by the Romanian government.
    • Ch.12 - Trials of the war criminals (PDF), su www1.yadvashem.org (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2006). (PDF)
  • Zoltan Tibori Szabo Transylvanian jewry during the postwar period, 1945-48 (Part 2) "The People's Tribunals, Intra-Community Accusations and Inquiries" Radio Free Europe Details on the Northern Transylvanian People's Tribunal in Cluj
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