Società Trevigiana Apparecchi Riscaldamento

STAR
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1972
Fondata daGiovanni Michieli, Enzo Inzaghi
Chiusura2003 (fusione con Philco Italia)
GruppoMerloni Elettrodomestici
SettoreManifatturiero
Prodottielettrodomestici da incasso
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STAR - S.p.a. Società Trevigiana Apparecchi Riscaldamento, nota semplicemente come STAR, è stata un'azienda italiana produttrice di elettrodomestici da incasso con sede e stabilimento a Refrontolo, in provincia di Treviso. Faceva parte della Merloni Elettrodomestici di Fabriano, da cui è stata assorbita nel 2003.

Storia

La ditta fu fondata come società in nome collettivo a Refrontolo, in provincia di Treviso, nel 1972, su iniziativa dei signori Giovanni Michieli ed Enzo Inzaghi, e si specializzò fin dall'inizio delle sue attività nella produzione di elettrodomestici da incasso come cucine, piani cottura, forni, cappe, lavelli appoggio e incasso per uso domestico, e cucine a legna, cucine elettrogas uso semiprofessionale.[1][2] Dopo appena tre anni di attività, nel 1975, la STAR contava 340 dipendenti.[3]

Tra le prime aziende sviluppatesi lungo la cosiddetta Inox Valley trevigiana, STAR esportava i suoi prodotti, destinati alla fascia alta di mercato, in Europa e Medio Oriente.[2] Nel 1988, il numero complessivo di apparecchi prodotti dalla ditta veneta fin dal suo avvio raggiunse la soglia di 1 milione di pezzi.[4] Alla fine dello stesso anno, l'azienda sponsorizzò la squadra di calcio dell'Asti TSC per la stagione 1988-89, in cui militava nel girone A del Campionato Interregionale.[5] L'accordo di sponsorizzazione del club piemontese fu reso possibile grazie alla personale amicizia del presidente Michieli con il politico Giovanni Goria, all'epoca presidente onorario del medesimo.[5]

Nel 1996, il 30% della STAR venne rilevato dalla Merloni Elettrodomestici di Fabriano.[6] Diversi anni più tardi, nel 2003, il Gruppo marchigiano rilevò per intero la STAR e ne decise la fusione con Philco Italia, e di conseguenza tutte le attività dello stabilimento di Refrontolo confluirono direttamente sotto la direzione della controllante.[7] Nel 2006, la fabbrica di Refrontolo impiegava 254 dipendenti, e successivamente il Gruppo Merloni, divenuto Indesit Company l'anno precedente, ne attuava un ridimensionamento produttivo e di personale, quest'ultimo ridotto a 96 nel 2010, in cui a seguito di un piano di riorganizzazione industriale varato dalla multinazionale di Fabriano, ne veniva decisa la chiusura.[8][9]

Note

  1. ^ A. Amaduzzi, R. Camagni, G. Martelli, Studio sulla evoluzione della concentrazione nell'industria degli elettrodomestici (Nice 376) e nella costruzione di radio-televisori ed apparecchi elettro-acustici (Nice 375) in Italia, Ator, 1974, p. 45.
  2. ^ a b Annuario del Veneto 1998, Marsilio, 1999, p. 275.
  3. ^ G. Zuan, La rabbia dei lavoratori «Gli abbiamo insegnato e ora ci scaricano cosi», in La Tribuna di Treviso, 11 giugno 2010, p. 2. URL consultato il 2 giugno 2021.
  4. ^ Inserzione pubblicitaria della STAR di Refrontolo pubblicata sul quotidiano La Stampa del 2 gennaio 1988, p. 17 - edizione di Novara
  5. ^ a b II Monteihiaro «collauda» l'Asti, in La Stampa-Edizione di Asti, 6 settembre 1988, p. 2.
  6. ^ (EN) Mergent International Manual, vol. 2, Mergent, 2003, p. 4606.
  7. ^ Redazione, Merloni, un trimestre d'oro, in Italia Oggi, 6 maggio 2000. URL consultato il 6 maggio 2000.
  8. ^ F. Allegranzi, Mannaia a orologeria sulla Indesit, in La Tribuna di Treviso, 20 maggio 2006, p. 38. URL consultato il 2 giugno 2021.
  9. ^ E. L. Tidona, Chiude la Indesit, 96 senza lavoro, in La Tribuna di Treviso, 10 giugno 2010, p. 3. URL consultato il 2 giugno 2021.
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