Sicco Leendert Mansholt

Sicco Mansholt
Sicco Mansholt nel 1974

Presidente della Commissione europea
Durata mandato22 marzo 1972 –
5 gennaio 1973
Vice presidenteWilhelm Haferkamp
PredecessoreFranco Maria Malfatti
SuccessoreFrançois-Xavier Ortoli

Vicepresidente della Commissione europea
Durata mandato7 gennaio 1958 –
21 marzo 1972
PresidenteWalter Hallstein
Jean Rey
Franco Maria Malfatti
Predecessorecarica istituita
SuccessoreWilhelm Haferkamp

Commissario europeo per l'agricoltura
Durata mandato7 gennaio 1958 –
21 marzo 1972
PresidenteWalter Hallstein
Jean Rey
Franco Maria Malfatti
Predecessorecarica istituita
SuccessoreCarlo Scarascia-Mugnozza

Ministro dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione
Durata mandato24 giugno 1945 –
1º gennaio 1958
PredecessoreHans Gispen
(Commercio, industria e agricoltura)
Jim de Booy
(Navigazione e pesca)
SuccessoreAnne Vondeling

Sindaco di Wieringermeer
(ad interim)
Durata mandato30 aprile 1945 –
22 maggio 1945
PredecessoreAris Saal
SuccessoreGerrit Gesenius Loggers

Dati generali
Partito politicoPvdA (1946-1995)
In precedenza:
SDAP (fino al 1946)
ProfessioneAgricoltore

Sicco Leendert Mansholt (IPA: [ˈsɪkoː ˈleːndərt ˈmɑnsɦɔlt]) (Ulrum, 13 settembre 1908 – Wapserveen, 29 giugno 1995) è stato un partigiano, agricoltore e politico olandese. È stato più volte ministro, commissario europeo e Presidente della Commissione europea. È considerato il padre della politica agricola comune europea.

Biografia

Origini e primi anni di vita

Mansholt proveniva da una famiglia di contadini della provincia di Groninga. Entrambi i genitori erano impegnati politicamente nel Partito del Lavoro. La madre fu una delle prime donne a studiare scienze politiche. Mansholt frequentò la scuola superiore a Groninga e successivamente si trasferì a Deventer per frequentare la Scuola di agricoltura tropicale, concepita per formare personale per le Indie orientali olandesi. Dopo avere lavorato in varie fattorie olandesi, nel 1934 Mansholt si trasferì a Giava (all'epoca parte delle Indie orientali olandesi), dove lavorò in una piantagione di . Nel 1937 tornò tuttavia nei Paesi Bassi e creò una propria fattoria a Wieringermeer.

Combattente della Resistenza

Durante la seconda guerra mondiale fu impegnato attivamente nel movimento di resistenza contro l'occupazione tedesca, ospitando ricercati e organizzando distribuzione di cibo per la popolazione dei Paesi Bassi occidentali. Verso la fine del 1943 divenne un comandante dei partigiani. Dopo la guerra Mansholt fu tra i promotori della trasformazione in museo della casa di Anna Frank ad Amsterdam[1].

Carriera politica

Prima attività politica

Mansholt si iscrisse al Partito Socialdemocratico del Lavoro. Fu segretario della sezione di Wieringermeer del partito e svolse alcuni incarichi politici a livello locale.

Ministro dell'agricoltura

Nel giugno 1945, appena dopo la fine della guerra, il primo ministro Willem Schermerhorn nominò Mansholt ministro dell'agricoltura, della pesca e della distribuzione di cibo. All'epoca Mansholt aveva 36 anni ed era il più giovane membro del governo. Mantenne lo stesso ruolo e le stesse deleghe anche nei cinque governi successivi (quello guidato da Louis Beel tra il 1946 e il 1948 e i quattro guidati consecutivamente da Willem Drees), fino al 1º gennaio 1958. Nell'ambito del governo Beel Mansholt svolse anche un brevissimo interim come ministro degli affari economici tra il 14 e il 21 gennaio 1948.

Mansholt sostenne la concessione dell'indipendenza alle Indie orientali olandesi nel 1949, ritenendo che i Paesi Bassi dovessero puntare sull'integrazione europea piuttosto che sul mantenimento del loro impero coloniale[1]. Nel 1946 venne incaricato dal governo di seguire i negoziati per la creazione dell'unione del Benelux. Nel 1953 Mansholt presentò un progetto in gran parte elaborato personalmente da lui per l'integrazione delle politiche rurali degli stati membri della CECA, chiamato "piano Mansholt"[1].

Commissione europea

Nel 1958 Mansholt venne indicato dal governo olandese come commissario europeo dei Paesi Bassi ed entrò dunque a far parte della Commissione Hallstein I. Gli venne assegnata la delega all'agricoltura e una delle vicepresidenze della commissione. Mantenne il medesimo incarico anche nelle successive commissioni Hallstein II, Rey e Malfatti.

Come primo commissario per l'agricoltura Mansholt creò la politica agricola comune. Un suo successore nell'incarico, Pierre Lardinois, definì Mansholt come "uno di quella vera mezza dozzina di creatori dell'Europa moderna, assieme a Konrad Adenauer, de Gasperi, Walter Hallstein, Monnet e Robert Schumann"[1]. Quando negli anni sessanta emersero i problemi legati al surplus agricolo, Mansholt propose un secondo "piano Mansholt", che tuttavia venne attuato solo in parte[2].

Dopo le dimissioni di Franco Maria Malfatti dalla presidenza della Commissione, il 22 marzo 1972 Mansholt gli subentrò. Rimase presidente della Commissione fino al 5 gennaio 1973.

Il 1º gennaio 1973, durante gli ultimi giorni della Commissione Mansholt, avvenne il primo allargamento delle Comunità europee, con l'ingresso del Regno Unito, dell'Irlanda e della Danimarca. Fin dalla creazione delle Comunità Mansholt aveva fortemente auspicato l'ingresso del Regno Unito[1]. Come presidente della Commissione, Mansholt auspicò l'introduzione di voti a maggioranza per l'adozione di decisioni all'interno della Comunità economica europea, l'introduzione di un salario minimo garantito europeo e la rimozione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone all'interno delle Comunità[1]. Cercò anche di sensibilizzare maggiormente la CEE ai problemi ambientali, energetici e ai problemi legati alla disponibilità di cibo e all'aumento demografico mondiale[2].

Anche dopo il suo ritiro dalla vita politica, Mansholt continuò a sostenere l'esigenza di promuovere uno sviluppo economico più sostenibile dal punto di vista ambientale. Propose un terzo "piano Mansholt" per l'agricoltura europea, mirato alla combinazione di un controllo diretto della produzione agricola con dei prezzi garantiti[2].

Vita privata

Mansholt si sposò nel 1938 ed ebbe quattro figli, due maschi e due femmine.

Note

  1. ^ a b c d e f (EN) Tam Dalyell, Obituary: Sicco Mansholt, su independent.co.uk, 4 luglio 1995. URL consultato il 7 maggio 2011.
  2. ^ a b c (EN) Sicco Leendert Mansholt, in Oxford Dictionary of Political Biography. A Dictionary of Political Biography, Oxford University Press, 1998, 2003. URL consultato il 7 maggio 2011.

Voci correlate

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sicco Leendert Mansholt

Collegamenti esterni

  • Mansholt, Sicco Leendert, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  • Mansholt, Sicco Leendert, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Sicco Leendert Mansholt, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (FR) Pubblicazioni di Sicco Leendert Mansholt, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation. Modifica su Wikidata
  • (NL) Sicco Leendert Mansholt, su parlement.com, Parlement & Politiek. Modifica su Wikidata
  • (NL) Biografia di Sicco Mansholt Huygens ING
  • Documenti riguardanti Sicco Mansholt e le sue attività di Commissario europeo per l'Agricoltura e Presidente della Commissione Europea sono consultabili presso gli Archivi Storici dell'Unione Europea a Firenze
Predecessore Presidente della Commissione europea Successore
Franco Maria Malfatti 22 marzo 1972 – 5 gennaio 1973 François-Xavier Ortoli
Predecessore Vicepresidente della Commissione europea Successore
carica istituita 7 gennaio 1958 – 21 marzo 1972 Wilhelm Haferkamp
Predecessore Commissario europeo per l'agricoltura Successore
carica istituita 7 gennaio 1958 – 21 marzo 1972 Carlo Scarascia-Mugnozza
Predecessore Commissario europeo dei Paesi Bassi Successore
carica istituita 7 gennaio 1958 – 5 gennaio 1973
tra il 1967 e il 1970 con Maan Sassen
Pierre Lardinois
Controllo di autoritàVIAF (EN) 85172985 · ISNI (EN) 0000 0000 7831 3382 · LCCN (EN) no95005761 · GND (DE) 118577255 · BNF (FR) cb121935744 (data) · CONOR.SI (SL) 124242787 · WorldCat Identities (EN) lccn-no95005761
  Portale Agricoltura
  Portale Biografie
  Portale Paesi Bassi
  Portale Politica
  Portale Seconda guerra mondiale
  Portale Socialismo
  Portale Unione europea: accedi alle voci di Wikipedia che trattano l'Unione europea