Jean Balon

Jean Balon, o Ballon, (spesso confuso con Claude Balon) (Parigi, 20 febbraio 1676 – 1710 o 1712, data di morte incerta), è stato un danzatore francese, molto apprezzato da Luigi XIV e associato all'espressione del gergo della danza (FR) «avoir du ballon»[1].

Biografia

Jean Balon è nato in una famiglia di danzatori professionisti da François Balon, nato nel 1644, e Jeanne Martin, di alcuni anni più giovane. Jean era il terzo di almeno quattro figli.

Sembra che suo padre François fosse uno dei tredici maîtres à danser (maestri di danza) nominati da Luigi XIV al momento della fondazione dell'Académie royale de danse[1] (1661), mentre il nonno, Antoine Balon (c. 1596 - c.1654), era stato maître à danser alla corte di Luigi XIV e si era fatto un nome come uno dei maestri conservatori della danza terre à terre, uno stile elegante e nobile che è stato via via superato nella seconda metà del XVII secolo da un nuovo stile, amato dal Re Sole[2].

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza accademica § Alla corte del Re Sole.

Lo studio dove François Balon dava lezioni è il primo in cui è attestato l'uso di specchi per controllare la postura, e di un pavimento liscio di legno.[3]

Jean Balon si faceva notare per la sua bravura nel nuovo stile "alto" e movimentato, ed era inoltre amato per il suo aspetto piacevole e i suoi tratti femminili.[1]

I suoi ruoli erano spesso in coppia con Marie-Thérèse de Subligny o Françoise Prévost. Quelli di cui ci è giunta notizia sono:[1]

  • Ballet de la Jeunesse, presentato a Versailles (1686)
  • Orontée, balletto presentato al castello di Chantilly nel 1688 davanti al re di Francia Luigi XIV, e in cui, bambino, interpreta i ruoli di un Amorino e di un Fauno.
  • Amadis de Grèce, tragédie en musique di Houdar de la Motte (1699)
  • Le Carnaval et la Folie di Houdar de la Motte, rappresentato davanti al re a Fontainebleau (1704)[4]
  • Alcione (1706)
  • Cassandre di Chansel de la Grange (1706)[4]
  • Essé (1708)
  • Méléagre (1709)
  • Sémélé (1709)
  • Diomède (1710)

Dopo il 1710 non vi è più notizia di ruoli interpretati da Jean Balon. La sua figura è spesso confusa con quella di Claude Balon, suo contemporaneo, collega e parente.[1]

«Ballon» nel linguaggio della danza

L'espressione (FR) «avoir du ballon», con cui ci si riferisce all'apparente leggerezza dei danzatori nei salti e nelle evoluzioni aeree, è spesso fatta risalire alla bravura di Jean o Claude Balon. Tuttavia essa pare derivare non tanto dal nome di questi danzatori, quanto piuttosto dall'accostamento con i palloni aerostatici, molto presenti nella fantasia del pubblico nel XIX secolo. All'epoca di Jean e Claude Balon infatti la tecnica di salti ed evoluzioni era ancora poco sviluppata.[1]

Note

  1. ^ a b c d e f (FR) Augustin Jal, Dictionnaire critique de biographie et d'histoire: errata et supplément pour tous les dictionnaires historiques, Parigi, Henri Plon, 1867, pp. 103-105. URL consultato il 10 marzo 2016.
  2. ^ (FR) Paul Scarron, Oeuvres, Volume 1, Parigi, David, 1709. URL consultato il 10 marzo 2016.
    «Allez-donc prendre au croc Poches & Violons / Boisvinet, Bocans & Ballons»
    Cfr. p. 139.

    Boisvinet e Bocan erano altri due noti danzatori dell'epoca.

  3. ^ (EN) Marion Kant (a cura di), The Cambridge Companion to Ballet, Cambridge University Press, 2007, p. 70.
  4. ^ a b (FR) Claude Parfaict, Dictionnaire des théâtres de Paris: contenant toutes les pièces qui ont été représentées jusqu'à présent sur les différens théâtres franc̜ois, & sur celui de l'Académie royale de musique, vol. 7, Parigi, chez Rozet, 1767. URL consultato il 10 marzo 2016.

Bibliografia

  • (FR) Augustin Jal, Dictionnaire critique de biographie et d'histoire: errata et supplément pour tous les dictionnaires historiques, Parigi, Henri Plon, 1867. URL consultato il 10 marzo 2016.
  • (FR) Claude Parfaict, Dictionnaire des théâtres de Paris: contenant toutes les pièces qui ont été représentées jusqu'à présent sur les différens théâtres franc̜ois, & sur celui de l'Académie royale de musique, vol. 7, Parigi, chez Rozet, 1767. URL consultato il 10 marzo 2016.
  • (EN) Marion Kant (a cura di), The Cambridge Companion to Ballet, Cambridge University Press, 2007. URL consultato il 10 marzo 2016.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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