Israhel van Meckenem

Israhel van Meckenem, autoritratto con la moglie.
1480-1490 ca., incisione.

Israhel van Meckenem il Giovane (1440 ca.[1] – Bocholt, 10 novembre 1503[2]) è stato un incisore e orafo tedesco.

Biografia

Di Israhel van Meckenem sono incerti sia l'anno che il luogo di nascita. A lungo la sua famiglia è stata ritenuta originaria di Malines, nelle Fiandre, a causa di un'errata interpretazione dello stemma; sembra invece provenire da Meckenheim vicino a Bonn.[3] Joachim von Sandrart si riferisce a lui come Israhel di Mechelen[4] e Karel van Mander lo nomina come Israhel di Mainz[5].

È spesso indicato come Israhel van Meckenem il Giovane per distinguerlo dal padre, l'orafo Israhel van Meckenem il Vecchio, che alcuni studiosi identificano con il "Maestro della Passione di Berlino".[6] Il figlio apprende il mestiere nella sua bottega, specializzandosi in incisioni da bulino,[7] per poi collaborare con il Maestro E.S..[8]

La sua prima stampa è datata 1465 e reca l’indicazione di Kleve, sul confine olandese con la Germania, dove si trasferisce intorno al 1470, per poi stabilirsi definitivamente a Bocholt, dopo un soggiorno a Bamberga.[3] Il consiglio comunale di Bocholt gli commissiona diversi lavori.[8]

Nel 1503 viene sepolto nella chiesa di St. Georg a Bocholt,[9] di cui egli stesso esegue l'ostensorio nel 1470,[3] che a lungo viene attribuito al padre.[9]

Attività artistica

Come apprendista van Meckenem produce duecento copie delle stampe del Maestro E.S., dopo la morte del quale acquisisce e rielabora quarantuno lastre. In totale, van Meckenem esegue oltre seicento lastre, molte delle quali sono copie di altre stampe, e rappresentano circa il venti percento della produzione coeva di stampe artistiche dell'Europa settentrionale.[10]

Das böse Weib
Musizierendes Paar am Brunnen

La carriera di Israhel è sufficientemente lunga per produrre copie da Dürer, dal Maestro del Libro di casa, da Martin Schongauer e da molti altri incisori tedeschi. La serie dell'ultimo periodo sulla vita della Vergine sembra sia basata sui disegni di Hans Holbein il Vecchio o della bottega di questi; con facilità Israhel può avere avuto infatti una relazione commerciale con lo stesso Holbein.[11]

Le composizioni sono spesso animate e ritraggono di preferenza la vita mondana dell'epoca. Ad esempio, nella stampa su Salomè l'uccisione di Giovanni Battista è relegata sullo sfondo, mentre in primo piano sono ritratti ballerini abbigliati alla moda del tempo di Israhel.[12]

Van Meckenem firma le proprie stampe del periodo più tardo inserendo il nome e la città; è l'autore del primo autoritratto su stampa, in cui si ritrae insieme alla moglie, eseguendo così anche il primo ritratto su stampa di una persona identificabile. Alcune lastre sembrano rielaborazioni successive della sua bottega, o prodotte in più di una versione; molte tirature sono pervenute a testimonianza della sua abilità anche nella distribuzione e nella vendita. Van Meckenem è forse il primo ad avere inciso su metallo le indulgenze, versioni non sottoposte alla revisione papale: una di queste promette ventimila anni di riduzione della penitenza in Purgatorio, aumentati a quarantacinquemila in una seconda tiratura.[13]

Nel libro delle ore di Charles d'Angoulême, un manoscritto che mostra il legame fra le stampe e le illustrazioni nel tardo XV secolo, Robinet Testard include sedici stampe di van Meckenem.[14]

Il primo catalogo ragionato delle opere di van Meckenem con notizie biografiche viene iniziato nel 1839 da Georg Kaspar Nagler.[15]

Curiosità

Zwei Affen

La scarsa conoscenza degli animali esotici nel Medioevo viene in parte colmata dai viaggi di esplorazione e dai resoconti dei navigatori del XV secolo; si diffondono nozioni più precise anche sull'esistenza di scimmie caudate; nel ritrarle, tuttavia, gli incisori tedeschi, in generale, preferiscono fare riferimento ai taccuini di schizzi di artisti precedenti, come Giovannino de' Grassi, anziché basarsi sull'osservazione diretta.[16] Allo stesso modo van Meckenem si basa sugli studi di Pisanello, interpretandoli a modo proprio e contribuendo a diffonderli nell'arte dell'Europa settentrionale del XVI secolo.[17]

In particolare Israhel van Meckenem è convinto che la coda sia un attributo della scimmia maschio; tale convinzione non è tratta dalla letteratura zoologica coeva, ma si diffonde ampiamente, intaccando l'iconografia delle scimmie dell'Europa settentrionale fino al XVI secolo. Forse se la coda non fosse stata accettata come attributo di differenziazione di genere, la coppia di scimmie innamorate non avrebbe fatto la sua comparsa nell'arte dell'epoca.[18]

Alcune opere

  • Das Marienleben;
  • Das Leben Christi;
  • Die Passion;
  • Der Heiland;
  • Maria und die zwölf Apostel;
  • Die zwölf Apostel paarweis in Halbfigur;
  • Das größere Majuskel-Alphabet;
  • Die Steinigung der Stephanus;
  • Das Kinderbad;
  • Der Moriskentanz;
  • Lucretia.[8]

Note

  1. ^ L'anno di nascita è incerto; alcuni studiosi indicano il 1450: Schnack.
  2. ^ Anche l'anno di morte è incerto: ad esempio Foucart indica il 1517.
  3. ^ a b c Foucart.
  4. ^ Cfr. (ENDE) Sandrart.net.
  5. ^ Nel Libro della Pittura.
  6. ^ Janson, p. 264; Foucart.
  7. ^ Sapere.it.
  8. ^ a b c Schnack.
  9. ^ a b St.-Georg-Kirche Bocholt, p. 11.
  10. ^ Hyatt Mayor.
  11. ^ Landau & Parshall, p. 57 della ristampa 1996.
  12. ^ Cfr. la riproduzione.
  13. ^ Landau & Parshall, p. 58 della ristampa 1996.
  14. ^ Matthews.
  15. ^ Nagler.
  16. ^ Janson, pp. 128-129.
  17. ^ Janson, p. 154.
  18. ^ Janson, p. 130.

Bibliografia

  • (DE) G.K. Nagler (a cura di), Neues allgemeines Künstler-Lexicon oder Nachrichten von dem Leben und Werken der Maler, Bildhauer, Baumeister, Kupferstecher, Formschneider, Lithographen, Zeichner, Medailleure, Elfenbeinarbeiter, etc., München, Fleischmann, 1835-, OCLC 257685811, SBN IT\ICCU\MIL\0622973.
  • (EN) A. Hyatt Mayor, Prints & people : a social history of printed pictures, New York, The Metropolitan Museum of Art; distributed by New York Graphic Society, 1971, 138-140, ISBN 0-87099-108-6, LCCN 73-162341, OCLC 819761382, SBN IT\ICCU\BVE\0209515. URL consultato il 2 dicembre 2018.
  • (EN) H. W. Janson, Apes and ape lore in the Middle Ages and the Renaissance, collana Studies of the Warburg institute, vol. 20, ristampa anastatica, Nendeln, Kraus reprint, 1976 [1952], LCCN 52003147, OCLC 799645281, SBN IT\ICCU\FER\0169415.
  • (EN) Anne Matthews, The Use of Prints in the Hours of Charles D'Angoulême, in Print Quarterly, vol. 3, n. 1, London, Print Quarterly Limited, marzo 1986, pp. 4-18, ISSN 0265-8305 (WC · ACNP), SBN IT\ICCU\VEA\0030732.
  • (DE) Jutta Schnack, Meckenem, Israel van, in Bayerische Akademie der Wissenschaften : Historische Kommission (a cura di), Neue Deutsche Biographie, vol. 16, Berlin, Duncker & Humblot, 1990, pp. 587 segg., ISBN 3-428-00181-8, LCCN 54001573 a 54001573, OCLC 900538184, SBN IT\ICCU\BVE\0004499. URL consultato il 5 dicembre 2018.
  • (EN) K.L. Spangenberg (a cura di), Six centuries of master prints : treasures from the Herbert Greer French collection, with essays by D.P. Becker et al., Cincinnati, Cincinnati art museum, 1993, ISBN 0-931537-15-0, LCCN 92073973, OCLC 832356456, SBN IT\ICCU\BVE\0375208.
  • (EN) David Landau e Peter Parshall, The Renaissance Print : 1470-1550, New Haven, Yale University Press, 1994, ISBN 0-300-06883-2, LCCN 93005682, OCLC 902365824, SBN IT\ICCU\VEA\0052935.
  • (DE) St.-Georg-Kirche Bocholt (PDF), su st-georg-bocholt.de. URL consultato il 2 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2016).
  • (FR) Jacques Foucart, VAN MECKENEM ISRAËL (av. 1450-apr. 1517), in Encyclopaedia universalis, Paris, Encyclopaedia universalis France, ISBN 2-85229-287-4, LCCN 98155834, OCLC 1040093092, SBN IT\ICCU\RAV\0062886. URL consultato il 5 dicembre 2018.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Israhel van Meckenem

Collegamenti esterni

  • Meckenem, Israhel van, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  • (EN) Israhel van Meckenem, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • Opere di Israhel van Meckenem, su MLOL, Horizons Unlimited. Modifica su Wikidata
  • (DE) Alcune opere di Israhel van Meckenem alla Deutsche Fotothek, su deutschefotothek.de. URL consultato il 2 dicembre 2018.
  • (EN) Israhel van Meckenem, su artic.edu, Art Institute Chicago. URL consultato il 15 dicembre 2018.
  • (EN) Risorse bibliotecarie su Israhel van Meckenem: tua biblioteca (se impostata) · altre biblioteche Modifica su Wikidata
  • (EN) Risorse bibliotecarie con autore Israhel van Meckenem: tua biblioteca (se impostata) · altre biblioteche Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN) 39648844 · ISNI (EN) 0000 0003 7386 6932 · CERL cnp01321600 · Europeana agent/base/5794 · LCCN (EN) nr97018842 · GND (DE) 118579843 · BNE (ES) XX1307854 (data) · BNF (FR) cb12005940c (data) · J9U (ENHE) 987007334675905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr97018842
  Portale Arte
  Portale Biografie