Gypsophila paniculata

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Gypsophila paniculata
Gypsophila paniculata
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineCaryophyllales
FamigliaCaryophyllaceae
TribùCaryophylleae
GenereGypsophila
SpecieG. paniculata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseCaryophyllidae
OrdineCaryophyllales
FamigliaCaryophyllaceae
GenereGypsophila
SpecieG. paniculata
Nomenclatura binomiale
Gypsophila paniculata
L.
Sinonimi

Arrostia paniculata
Raf.
Gypsophila effusa
Tausc
Gypsophila hungarica
Borbás
Gypsophila parviflora
Moench
Gypsophila tatarica
Gueldenst.
Lychnis procera
Ledeb.
Saponaria paniculata
(L.) H.Neumayer
Silene paniculata
E.H.L.Krause

Nomi comuni

velo da sposa, nuvolette, nebbiolina, fiore della nebbia o fiore di gesso

Gypsophila paniculata L. è una pianta rizomatosa perenne appartenente alla famiglia delle Cariofillacee[1], comunemente nota come velo da sposa o pianta di gesso.

Etimologia

Il nome scientifico deriva dal greco, significa amante del gesso, probabilmente dovuto al tipo di terreno calcareo dove la pianta riesce a crescere.[2]

Nel linguaggio dei fiori la specie simboleggia la delicatezza e la leggiadria.[2]

Descrizione

La pianta ha dimensioni piuttosto modeste, può raggiungere al massimo i 75 cm di altezza; le foglie sono di colore grigio verdastro, i fiori sono minuscoli e possono essere semplici o doppi di colore bianco (il più comune), rosa o raramente rossi.[2]

Distribuzione e habitat

La specie è originaria dell'Europa e dell’Asia.[1]

Coltivazione

La specie non è un sempreverde, ha bisogno di un'esposizione al sole e dev'essere tenuta al riparo da pioggia e vento.[2]

Usi

Questa pianta viene utilizzata per la produzione dei fiori recisi, soprattutto nei matrimoni, per questo ha il nome comune velo da sposa.[2]

Note

  1. ^ a b (EN) Gypsophila paniculata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23 settembre 2023.
  2. ^ a b c d e Gypsophila paniculata, su ilgiardinodeltempo.altervista.org. URL consultato il 18 novembre 2019.

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