Ford Escort RS 1600

Ford Escort RS 1600
Ford Escort RS 1600
Descrizione generale
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti  Ford
CategoriaCampionato del mondo rally
ClasseGruppo 4
Produzione1970-1974
SquadraFord World Rally Team
SostituisceFord Escort Twin Cam
Sostituita daFord Escort RS1800
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaiomonoscocca in acciaio
MotoreCosworth BDA da 1,6 litri bialbero a 16 valvole
Trasmissionecambio manuale a quattro marce con trazione posteriore
Altro
AvversarieLancia Fulvia Coupé HF, Porsche 911 S, Saab 96 V4, Datsun 1600 SSS, Alpine-Renault A110 1600
Risultati sportivi
PilotiRoger Clark
Hannu Mikkola
Timo Mäkinen
Pentti Airikkala
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
6
Notedati riferiti al campionato del mondo rally

La Ford Escort RS 1600 è la versione sportiva della Ford Escort, progettata per partecipare a svariate tipologie di competizioni sia rallistiche che su circuito, principalmente per partecipare al Campionato internazionale costruttori e Campionato del mondo rally, campionato in cui ha gareggiato dal 1970 al 1974.

Profilo e contesto

Vista del motore

Lanciata nel gennaio 1970, inizialmente molte componenti derivano dalla Escort Twin Cam, ma ad eccezione del motore che differisce mantenendo lo stesso basamento "Crossflow" della 1600 montata sulla Capri e Cortina ma con pistoni, testata e distribuzione differenti forniti dalla Cosworth. I primi 300 esemplari sono stati assemblati a Halewood, ma successivamente la produzione è stata spostata il 2 novembre 1970[1] nella sede della "Advanced Veichcle Operation" (AVO) a South Ockendon nel Essex. Nel 1972 il motore ha subìto alcune modifiche, in special modo al monoblocco.[2]

Caratteristica principale della vettura è proprio il motore Cosworth BDA (acronimo di Belt Drive A Series, prima applicazione su una autovettura di origine stradale del motore Cosworth) da 1,6 litri con distribuzione a doppio albero a camme in testa con 16 valvole, quattro per cilindro e alimentazione mediante due carburatori doppio corpo.

La prima in una competizione rallistica è giunta nel 1972 al Kenya Safari Rally con alla guida Hannu Mikkola.

Vettura poliedrica, ha ottenuto vari successi anche su asfalto e circuito, vincendo nel 1974 il Campionato europeo turismo.

La vettura è stata anche impiegata nel rallycross, vincendo l'edizione inaugurale del 1973 del Rallycross di Svezia. All'epoca del suo impiego nelle competizioni, era considerata tra le vetture da rally di maggior successo di tutto i tempi.[3]

RS1600 stradale

È stata la prima vettura Ford a fregiarsi della dicitura RS (Rally Sport), nonché la prima vettura appositamente realizzata per competere nei rally.[4]

Vettura stradale

La versione stradale è prodotta dal 1969 al 1975, dotata di un motore siglato BDA da 1601 cm³, con doppio albero a camme in testa a 4 valvole per cilindro (per un totale di 16) azionati da una cinghia dentata che erogava circa 120 CV erogati a 6500 giri/min.[5] Il motore ha misure rispettivamente di 80,97 mm per l'alesaggio e di 77,92 mm per la corsa, con un rapporto di compressione di 10:1.

Palmarès

Turismo

Campionati
Gare

Rally

RS1600 a Zandvoort nel 1971
Campionati
Gare

Vittorie nel campionato rally

La RS1600 ha ottenuto 6 vittorie nei rally, conquistate tutte a cavallo tra il 1970 al 1974 nel Gruppo 4.[8]

Anno Rally Pilota
1972 Bandiera del Kenya Safari Rally Bandiera della Finlandia Hannu Mikkola
Bandiera del Regno Unito Rally RAC Bandiera del Regno Unito Roger Clark
1973 Bandiera della Finlandia Rally di Finlandia Bandiera della Finlandia Timo Mäkinen
Bandiera del Regno Unito Rally di Gran Bretagna Bandiera della Finlandia Timo Mäkinen
1974 Bandiera della Finlandia Rally di Finlandia Bandiera della Finlandia Ove Andersson
Bandiera del Regno Unito Rally di Gran Bretagna Bandiera della Finlandia Timo Mäkinen

Note

  1. ^ https://books.google.it/books?id=lvVdXNQSy-QC&pg=PA42&dq=Escort+RS1600&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwiM5uHu7PCBAxXzVPEDHZpyC9UQ6AF6BAgOEAM#v=onepage&q=Escort%20RS1600&f=false
  2. ^ https://books.google.it/books?id=zBOhUf7DNYwC&pg=PT63&dq=Escort+RS1600&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwiEysDj6fCBAxVCSPEDHSigCEQQ6AF6BAgGEAM#v=onepage&q=Escort%20RS1600&f=false
  3. ^ https://books.google.it/books?id=EgFaAAAAYAAJ&q=Ford+Escort+RS+1600+encyclopaedia&dq=Ford+Escort+RS+1600+encyclopaedia&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwiql6Se5vCBAxXaXvEDHXERCvUQ6AF6BAgJEAM#Ford%20Escort%20RS%201600%20encyclopaedia
  4. ^ https://books.google.it/books?id=xjxWAAAAMAAJ&q=Ford+Escort+RS+1600+cosworth&dq=Ford+Escort+RS+1600+cosworth&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwiAptOV5vCBAxXFSvEDHd6RBtA4ChDoAXoECAgQAw#Escort%20RS%201600
  5. ^ https://books.google.it/books?id=hVZWnZbUJOYC&pg=PA137&dq=Ford+Escort+RS+1600&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjo2OXmy8DvAhXHhqQKHYPKAVcQ6AEwBnoECAUQAw#v=onepage&q=Ford%20Escort%20RS%201600&f=false
  6. ^ https://books.google.it/books?id=EgFaAAAAYAAJ&q=Ford+Escort+RS+1600+rally&dq=Ford+Escort+RS+1600+rally&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi50KONg5HuAhVQ3KQKHRznCSsQ6AEwCXoECAcQAg
  7. ^ https://books.google.it/books?id=zO5tK1ktCvgC&pg=PA54&dq=escort+RS+1600+rally&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwikrr_AhJHuAhVBzqQKHX84DygQ6AEwBXoECAMQAg#v=onepage&q=escort%20RS%201600%20rally&f=false
  8. ^ Ford Escort RS1600 - Statistics, su juwra.com. URL consultato il 10 gennaio 2021.

Voci correlate

Altri progetti

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  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ford Escort RS 1600

Collegamenti esterni

  • Statistiche dal sito juwra.com, su juwra.com.
  • Profilo dal sito tech-racingcars.wikidot.com, su tech-racingcars.wikidot.com.
  • Dati omologazione sul sito FIA.com, su historicdb.fia.com.
  • Statistiche su racingsportscars.com, su racingsportscars.com.
  • Ford Escort RS 1600, su rallye-info.com. URL consultato il 21 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  • Ford Escort RS 1600, su rallybase.nl. URL consultato il 2 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2007).
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