Chimica degli alimenti

La chimica degli alimenti o bromatologia (dal greco βρῶμα, brṑma, «cibo») è la branca della chimica che si occupa dello studio degli alimenti approfondendone gli aspetti relativi alla caratterizzazione quali-quantitativa, alle trasformazioni biochimiche a cui vanno incontro più o meno spontaneamente, ai metodi di condizionamento e conservazione degli alimenti.

Sviluppo storico

Le radici della moderna chimica degli alimenti risalgono verso gli inizi del 1800, quando molti chimici cominciarono a studiare i cibi e a isolarne i principali componenti. I primi pionieri furono Carl Wilhelm Scheele, che isolò l'acido malico dalle mele nel 1785, e Sir Humphry Davy che pubblicò nel 1813 il primo libro riguardante la chimica agraria e alimentare.[1]

La moderna chimica degli alimenti sta assumendo sempre maggiore attenzione rispetto al problema della contaminazione chimica e biologica, studiando nuove strategie analitiche e metodiche atte a contrastare o ridurre i rischi associati alle esposizioni contaminanti.

Campi di studio

Gli argomenti oggetto di studio possono sinteticamente elencarsi nel seguente modo:

Note

  1. ^ Elements of Agricultural Chemistry, in a Course of Lectures for the Board of Agriculture.

Bibliografia

  • P.Cappelli, V.Vannucchi, Chimica degli alimenti. Conservazione e trasformazioni, Zanichelli (terza ed., 2005)
  • P.Cabras, A.Martelli, Chimica degli alimenti, Piccin-Nuova Libraria (2004)
  • (EN) David Briggs, Mark Wahlqvist, Visionary Voyager, Food Facts, Penguin Books, 1998.

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